Oggi finalmente un ritorno alle mie ricette di economia anti-domestica con un ingrediente che ormai è diventato la base delle nostre vite oltre che di facile reperibilità, economico ed onnipresente in ogni società che si rispetti: la fica.
La fica, come tutti sappiamo, è stata utilizzata fin dai tempi più antichi in vari modi e per vari scopi, essendosi sempre rivelata una materia prima di grande adattabilità e durata, dagli stupri di guerra ai matrimoni esogamici.
Non ne analizzeremo la sua storia (peraltro lunghissima) in questo blog per ovvi motivi di spazio e neppure ne ripercorreremo le tappe più importanti ma ci limiteremo a dare qualche ricetta facile facile che, in questi tempi dove tutti andiamo di corsa, e non si sa manco bene dove, possono sempre tornare utili.
Procuratevi quindi della fica, possibilmente non ancora matura, con il suo contorno di donna, in un harem, alle scuole superiori, in un occupazione all’università, in un locale dove fanno musica clubbing o se proprio non avete altro modo, compratela.
Spelatela per bene perchè in questi ultimi anni si è scoperto che i peli non piacciono abbastanza per essere apprezzati da tutti sia a causa della sensazione sgradevole una volta ingeriti sia perchè non lasciano quel senso di freschezza, o se volete, di pedofilia. Nel caso il contorno, ossia la donna, dovesse opporre resistenza, abbattetela come si usa fare.
La fica all’affissione:
Tagliate la fica a fette, alte più o meno mezzo centimetro. Nel frattempo avrete fatto scaldare uno studio fotografico a fiamma vivace per un paio di minuti, portateci la fica e spolverate con un fotografo di moda possibilmente misogino o sessista. Girate la fica ad ogni posa e infine depositatela su tutte le affissioni pubblicitarie delle nostre città per vendere qualunque prodotto, dall’impianto fotovoltaico alla linea di navi. Irrorate con un filo di maschilismo gratuito come slogan et voilà! Gustatevela quando portate i vostri figli a scuola o quando siete fermi al semaforo con la sinusite.
Polpette di fica televisiva:
Spelate la fica come già consigliato, arrostitela da un agente di modelle e schiacciatela con una forchetta o con trent’anni di Merdaset. Mettetela in un contenitore televisivo, dal programma di calcio ai reality show in prima serata e aggiungete volgarità, stacchetti inutili, sorrisi ebeti, silicone in quantità e un ciuffo di reggiseni push up. Con quest’impasto fate delle polpette da distribuire su tutto il palinsesto e cuocetele per 20 minuti in una salsa di rincoglionimento mediatico che avrete preparato a parte con i continui servizi da Avetrana o le inchieste sui pacchi di Striscia l’Immondizia e….che bontà!
Sformato di fica e politica:
Tagliate la fica a cubetti e la politica a fettine post Tangentopoli. Fate ricoprire alla fica per 15 minuti ruoli di cui non sa nulla nessuno per non dare nell’occhio, oppure dissalatela se vi sputtana o ce l’ha con voi. Nel frattempo, mentre abusate di fica minorenne, avrete già preparato un soffritto di vostre liste con i soliti 4 tromboni collusi con la mafia, gli imprenditori corrotti che si portano appresso e il loro bacino di voti. Unite il fritto di soliti noti con la fica e passate l’insieme nel tritatutto delle elezioni politiche. Versate nel consiglio dei ministri, sui giornali o in qualche altro sistema di potere e fate cuocere per molti anni mentre il nulla avanza, la gente protesta e i poliziotti manganellano. Servite caldo.
Involtini di fica giornalistica:
Per quanto riguarda la preparazione dell’ingrediente principale la ricetta da seguire è molto simile a quella della fica all’affissione a cui, dopo le foto, aggiungerete come farcitura un composto di pseudo-intellettuali di sinistra, articoli anti sessisti ma anche un po’ conformisti della Marzano e della Zanardo, blogger piddini di dubbio gusto (nonchè autori di diffide ad Indymedia) e grandi pensatori maschilisti, moralisti a palate, meglio se ancora incazzati con Marrazzo, e finti oppositori del regime. Versate tutto nella fica, arrotolatela e fermatela con uno stuzzicadenti. Infine servite nelle edicole con i soldi dello Stato facendo finta di essere giornalisti. A piacere, potete aggiungere inserti con fica anoressica per spacciare prodotti alle altre fiche.
Fica ai finti creativi:
Prendete la fica e tagliatela a fette spesse qualche millimetro. Disponetene uno strato infinito davanti ad un qualunque finto creativo in crisi di idee da quando non gliela danno più e fate ricoprire le fette di fica da ogni sorta di stronzata gigantesca inventata nel brainstorming da questi imbecilli. Condite con qualunque oggetto da vendere e servite freddo in tv, nei giornali, nei video, nei siti web, sui calendari, ovunque ci sia qualcosa da commerciare, dalla bara al cesso chimico e in qualunque stile, posizione o modalità vi venga in mente. Sbizzarritevi con la fantasia e sentirete che squisitezza!
Queste sono le mie ricette a base di fica, come vedete facili, semplici e veloci da preparare, ma la fica è un ingrediente così semplice e duttile da poter essere usato in mille maniere diverse e per ogni fine, dalla guerra alla religione al capitalismo. Per cui non limitatevi a questi semplici spunti che vi ho dato, sperimentate nuove idee e fatemi sapere il risultato!
Nel prossimo post: Come rendere i maritozzi con la panna più digeribili grazie all’idraulico liquido. Non perdetevelo.