Il paese di Tumore

Tutto è cominciato così, come se niente fosse, diversi anni fa.

Prima uno, poi due, poi in numero sempre crescente, uno dopo l’altro, nel silenzio generale.

La gente che ha un tumore oggi nel paesino non si conta più.

Ogni tanto il suono di una campana a morto per avvisare i vivi che Tizio o Caio non ci sono più.

E sono di tutte le età queste persone che vengono consumate dal male, giovani, vecchi, ormai non ci si raccapezza.

Eppure prima si stava quasi tutti in salute: certo, qualche volta capitava che a qualcuno venisse un cancro ma erano casi rari e spesso e volentieri il frutto di vite dissolute, di ubriaconi e fumatori che avevano abusato del proprio corpo.

Ma adesso no, adesso è diverso, adesso son tanti, sono troppi e non si capisce quale possa essere la causa.

In una terra come la Sardegna piena di centenari poi..

Alcuni dicono che sia l’acqua, quella del rubinetto o quella del fiume, altri accusano quella fabbrica lì, sì quella che esporta anche nel continente e che ha monopolizzato il lavoro in questa zona.

Altri ancora danno la colpa ai fertilizzanti e ai prodotti chimici utilizzati in gran quantità nella Valle fertile per produrre tutte quelle verdure e quella frutta per cui sono tanto famose le terre di queste parti.

E no, non c’è nemmeno un poligono militare, com’è successo a Quirra..

Tutte illazioni dette a mezza bocca, tra paesani, e i turisti ignari che prendono casa qui e vanno a farsi un po’ di mare mica lo sanno il perché di tutte quelle campane a morto, dei funerali in gran numero, mica lo sanno del tumore che divora gli abitanti.

Nessuno si è mosso per chiedere spiegazioni, per aprire inchieste, indagini, per capire qualche cosa.

C’è la stessa solita immobilità che regna in quasi tutti i piccoli paesini di quest’isola e un senso di strana, cupa rassegnazione che ci avvolge tutti.

Questa voce è stata pubblicata in Secondi e contorni e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

4 risposte a Il paese di Tumore

  1. anarcofem scrive:

    Non sono sparita 🙂
    Esiste skype e il numero di telefono ed esistono le mail.
    Ricambio il bacio

  2. Davide scrive:

    Jo, sei sparita? E io ora come e dove ti contatto? Fammi sapere, per favore. Un bacio.

  3. anarcofem scrive:

    Benvenuta. Anche se ci sei sempre stata, benvenuta con la parola scritta 🙂

  4. Lyl scrive:

    ..a volte é molto amara la parola scritta, imprescindibile, nero su bianco da far scendere in gola.. Grazie pero’ di esserti presa il tempo.. anche solo di “insinuare” una presa di coscienza.. Possibile.

I commenti sono chiusi.