In tutte le case CHE SI RISPETTINO c’è
un manuale di economia domestica, una guida per la perfetta padrona
di casa, un vademecum della massaia. Non fate finta di non conoscere
questi testi, di non esservi mai imbattuti in loro, di non aver mai
sfogliato una suor Germana o una zia Betta o una nonna Geppina.
Quelle frittelle di zucchine che vi
piacciono tanto avete imparato a farle seguendo i loro consigli, e
anche quella torta paesana, che a voi viene moscia al centro e a
vostra mamma perfetta, la ricetta l”avete presa proprio da lì ma a
voi viene sempre moscia al centro e sarà colpa del forno..
Per non parlare di quella volta che vi
siete posti il problema su come sistemare la tavola, per fortuna che
c’erano “i suggerimenti di nonna Asdrubala” altrimenti non
avreste mai saputo che la forchetta va a sinistra e il coltello a
destra…o era il contrario?
E poi ci sono i sottaceti, le
tradizioni da rispettare nei matrimoni, il nocino migliore che
abbiate mai bevuto con i vostri amici…ma che scherziamo?
Io ad esempio ho un manuale
meraviglioso, spazia dai fagiolini in salamoia al modo corretto di
starnutire (giuro), dallo sformato di riso a come comportarsi durante
un lutto stretto, il tutto esposto con grande leggiadria ed anche con
strane locuzioni a me ignote come “personale di servizio”, savoir
faire, “pulite e disossate un bel tacchino o cappone”.
Ho scoperto da poco che questi trattati
di economia domestica non solo non mi aiutano per nulla nella vita
quotidiana ma, a dirla proprio tutta, mi stanno anche un po’ sulle
ovaie, sia perché indottrinano da generazioni il il genere femminile
allo stereotipo della moglie-madre sia perché inculcano alle donne
l’ideale della perfezione, l’omologazione del gusto, l’accettazione
sociale passiva di atteggiamenti, regole e ruoli imposti, il rifiuto
o la condanna per tutte le forme e manifestazioni che vanno al di là
della “norma”.
“I consigli di zia Jo” nasce quindi
come una critica ironica all’ economia domestica e sociale e si
propone di affrontare tutti gli argomenti di genere che non trovano
spazio nei prontuari di cui sopra. Argomento principale sarà quindi
il femminismo (sì, lo so, ho scritto la mia prima parolaccia..) ma
anche l’antifascismo e la politica, la critica sociale e varie altre
amenità. Ci sarà posto per mettere in discussione anche molti
aspetti dei generi oltre a vari consigli su come passare inosservati
ad un convegno di Comunione e Liberazione con un passamontagna in
testa e una vaga puzza di benzina che viene dal vostro zaino.
Vi do quindi il benvenut*, da pessima
padrona di casa, in questo blog di economia anti-domestica e
anti-sociale, per femministe e non.
La zia Jo